Pugliese, Alloro, Masci, Notarnicola e Bonprezzi sono accusati di non aver riferito circostanze a loro note o le riportarono falsamente. Al primo Priore imputa di aver affermato falsamente “di non essersi mai occupato della vicenda di Ustica nel periodo in cui ricopriva l'incarico di vice-capo gabinetto al Ministero della Difesa”. Alloro è accusato di aver taciuto “le circostanze a lui note circa la raccolta presso il Roc di materiale documentale relativo alla caduta del Dc9 Itavia e del Mig libico e circa i contatti con il Sios e affermava falsamente di non essersi mai occupato dei predetti eventi, essendosi limitato a scrivere sotto dettatura, senza conoscerne il contenuto, l'appunto del 29 luglio 1980 e a recarsi dal Gen. Tascio solo per “consegnare o per ritirare un plico”, il cui contenuto ignorava”. Masci ha taciuto “quanto a sua conoscenza circa le ipotesi di correlazione tra il rinvenimento di un Mig 23 libico e la caduta del Dc9” riferendo falsamente circostanze sulla predisposizione dell'appunto del 29 luglio '80. Notarnicola ha dichiarato falsamente “di non aver avuto rapporti diretti con il Gen. Tascio in relazione ai fatti del Mig 23 libico e alle sue eventuali connessioni con la caduta del Dc9”. Bomprezzi avrebbe affermato “contrariamente al vero, che sia egli personalmente, quale capo del II ufficio del Sios, sia il Sios in generale, non si erano interessati alla caduta del Dc9 nei primi mesi successivi all'evento” |